Friedrich Nietzsche riteneva che “il serpente che non può cambiar pelle muore”. E così Bulgari ha pensato bene di evitare questo effetto nefasto rieditando un classico della gioielleria.
I serpenti nella gioielleria
Fin dagli anni ’40,il serpente è stato un soggetto privilegiato nei bracciali ed orologi. Internazionalizzato come the Snake, generalmente è proposto con una lavorazione tubogas: maglia in oro elasticizzato che si attorciglia attorno al polso.
La maison italiana Bulgari -ora di proprietà francese- punta in alto anche come fascia di prezzo con i gioielli della Serpenti Collection.
La collezione Bulgari
Assolutamente da sogno la versione Bulgari tempestata di diamanti bianchi e smeraldi che nasconde nelle fauci del rettile un piccolo, ma prezioso orologio. Per una donna dagli appuntamenti imperdibili!
E così, mentre il 2013 nel calendario cinese è l’anno -indovinate un po’- del serpente, Bulgari ha pensato bene di allestire una mostra retrospettiva nella sua sede di New York. Un revival di oggetti e foto di donne celebri che hanno indossato i serpenti di Bulgari, da Elizabeth Taylor a Veruschka.
Diciamocelo, il gioiello made in Italy è da sempre il sogno delle donne di tutto il mondo.
Per chi non si fosse trovato a New York nel flagshipstore sulla Fifth Avenue (la mostra è ormai finita, ahimè), c’è ancora una speranza. L’evento ha ispirato anche un libro scritto da Marion Fasel, una delle storiche del gioiello più conosciute al mondo. Tenetevi pronti: il libro è arrivato anche in Italia.
Ma che sia chiaro: è l’orologio l’idea regalo per il vostro prossimo compleanno. E se qualcuno non fosse d’accordo, ricordategli cosa disse Nietzsche per concludere il suo pensiero sulla morte del rettile. “Lo stesso accade agli spiriti ai quali si impedisce di cambiare opinione: cessano di essere spiriti“.
Che dire: lunga vita al serpente!
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