Frey Wille: i gioielli con gli smalti colorati

frey wille gioielli smalto

Lo so, Frey Wille fa venire in mente l’orca da salvare nei film Free Willy, ve la ricordate? Un tuffo nell’infanzia.

L’azienda viennese ha, invece, una mission di tutt’altro genere: creare gioielli artistici con smalti colorati tratti dall’arte decorativa e non solo.

Sebbene l’abbinamento dello smalto con l’oro non sia una scoperta di Frey Wille, tuttavia è originale l’idea di trarre ispirazione da disegni, fantasie e geometrie di diverse correnti artistiche: dal liberty al transautomatismo, passando per l’impressionismo. Un bel ripasso al volo della storia dell’arte degli ultimi 150 anni. La mia amica Elettra ne sarebbe felice!

Sia chiaro, a me piacciono i colori e mi piace l’arte. Adoro i gioielli e adorerei allo stesso modo anche lo smalto, se non fosse così delicato.

Ho deciso. Devo vederli, magari supero la paura della scheggia irrecuperabile. Destinazione: boutique di Frey Wille in Via Frattina, Roma.

La vetrina di Frey Wille

Nel mondo della gioielleria è fondamentale come si espongono gli oggetti, non è facile trovare il giusto equilibrio tra quantità di oggetti da esporre e spazi vuoti da mantenere. Avete presente quelle vetrine in cui non c’è un centimetro libero? Vade retro Satana!

I prezzi esposti da Frey Wille mi predispongono positivamente all’ingresso nella boutique. Adocchio un ciondolo grande luna piena della Collezione Gustav Klimt, linea Hoffnung. Bel contrasto di colori, costo 665 euro. Ragionevole. Noto che un lato della vetrina è senza prezzi. Magari una dimenticanza, penso. Voglio essere ottimista.

Le collezioni di Frey Wille

La boutique di Frey Wille è effettivamente un tripudio di colori, a differenza delle commesse in total blue. Come il guanto che la commessa indossa sulla mano sinistra per non sporcare gli oggetti. Su una superficie lucida, fosse anche di smalto, le ditate sono fatali.

Tra foulard, orologi, penne, cinture e cravatte, il mio obiettivo rimangono i gioielli. Le collezioni dedicate ad artisti famosi sono diverse: Gustav Klimt, Claude Monet, Hundertwasser, Alphonse Mucha

frey wille bracciali gustav klimt  claude monet alphonde mucha hundertwasser

Le altre linee traggono ispirazione dai colori del mondo e suonano evocative: spirito d’Africa, sinfonia floreale, ode alla gioia della vita. Esame di poesia superato!

I materiali usati da Frey Wille

Manifesto subito le mie perplessità sullo smalto a causa della sua delicatezza. La commessa cerca di rincuorarmi dicendomi che il loro smalto è molto resistente. Salvo aggiungere, poi, che tutti i gioielli sono delicati. Allora vedi che lo sai, penso io. Immaginate di andare inavvertitamente a sbattere con un oggetto smaltato contro qualcosa. E’ un po’ come restare con il dito incastrato dentro un cassetto, non si dimentica facilmente!

D’improvviso la scoperta: i gioielli di Frey Wille con i prezzi in vetrina sono di acciaio e placcati d’oro! E quelli esposti senza prezzo? chiedo alla commessa. Quelli sono tutti in oro. Il ciondolo grande che avevo adocchiato in vetrina aveva il prezzo. Come non detto!

Per superare la delusione, mi faccio mostrare un ciondolo di dimensioni medie in oro (tutto!) con qualche piccolo brillantino sul gancio, abbinato a una collanina a maglia piatta. Con grazia, la commessa mi mostra il risultato sulla calcolatrice: quasi 3.000 euro. Ci sono 10 brillantini sul gancio, ci tiene a precisare orgogliosa. Peccato che il gancio incida con meno di 300 euro sul prezzo totale. Ma soprattutto: da quando i brillanti si contano invece che valutarsi sulla caratura? Perplessa, sorrido comunque alla commessa.

Ribadisco: i colori mi piacciono, la storia dell’arte pure, ma dallo smalto non mi aspetto miracoli.

Volgo un ultimo sguardo alla vetrina, alla parte con i prezzi. Placcato in oro è una cosa diversa dal gioiello in oro, penso. Allora guardo i gioielli senza prezzi. Forse non è stata una dimenticanza…

Sulla strada del ritorno mi torna in mente l’emozione provata davanti alla famosa tela di Klimt “Il bacio”, nella Österreichische Galerie Belvedere di Vienna. Ma quanto è bella quella città??

Tempo di lettura: 3 minuti

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

8 Comments

  • Veronica ha detto:

    Tra il 500 e il 600 questa tecnica si chiama “damascato” usato anche per decorare tessuti e mobili. Una vera ARTE……Perché lo smalto non è solo nail art!!!

  • pierpaola ha detto:

    l’azienda sta chiudendo negozi in tutta italia, Bolzano napoli capri son già chiusi.
    devo dire che in italia credo non abbia preso piede questo tipo di prodotto, infatti nella mia città Verona, non li conosce nessuno.
    da vedere in futuro se chiuderanno anche verona? mha…

    • Orsola ha detto:

      Ho un bracciale da 12 anni e non si è mai ma dico mai scolorito o avuto problemi allo smalto.
      Il costo dei gioielli non è legato solo alla preziosità dei materiali ma anche alla loro originalità, anche Hermes Fendi è molto altri propongono gioielli a prezzi allucinanti che non sono né
      Oro né brillanti.

      • molu ha detto:

        Assolutamente d’accordo con te Orsola: il design e lo studio di un gioiello vale tanto e la sua manifattura tantissimo, ma i materiali con cui viene realizzato hanno il loro peso. Quanto alla griffe, diciamo che pesa sul prezzo il costo delle pubblicità, valore del marketing più che del gioiello! 😉

  • francesca ha detto:

    Non ha preso piede perché saranno anche bellissimi, ma pessimi in qualita’.
    Io comprai un anello per celebrare il mio viaggio a Firenze. Non solo lo smalto si é graffiato dopo 2 giorni che lo indossava, ma si é pure scollata la montatura!!! E vi giuro che non lo ho nemmeno bagnato!
    Non me lo hanno nemmeno cambiato e volevano spedirlo per la riparazione quando era palesemente un difetto(E dovevo pure pagare!) !me ne sono andata con le pivello nel sacco , ma non mi hanno più visto, purtroppo per loro non hanno capito che la cattiva pubblicità é il peggior nemico…

  • Oana ha detto:

    Mi piacciono da quando gli ho visti una volta in un giornale …mi sono innamorata ,però…i prezzi per me sono un po’ altini…ecco perché forse chiudono ?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.