Lo confesso: amo i libri, soprattutto quelli belli. Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald l’ho letto durante gli anni universitari. Fu un tuffo nello sfarzo, la follia e la mondanità dell’America degli anni ’20, decadente nel suo desiderio ceco di denaro facile. Sullo sfondo il ritmo del charleston e del foxtrot. Tra vizi e virtù innaffiati dallo champagne e ubriacati dall’ipocrisia al tempo del proibizionismo della Jazz Age.
Ma non è tutto. Amo anche il cinema. Ancora traumatizzata dalla versione cinematografica della Casa degli spiriti, diffido dei film tratti dai bei romanzi. Soprattutto se accompagnati da un gran clamore mediatico.
Ma la curiosità per i gioielli Tiffany ha avuto la meglio anche questa volta e mi ha trascinato al cinema a vedere Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann.
Il Grande Gatsby e i gioielli
Negli anni ‘20 raccontati da Fitzgerald la propensione al lusso ha trovato espressione anche nei gioielli. Fu un momento storico per il mondo della gioielleria, che ebbe Parigi come suo epicentro creativo. Vi fu una vera e propria rottura degli schemi del design, cogliendo l’ispirazione nella natura, con tutte le sue forme di espressione. Dai soggetti floreali alla raffigurazione di animali.
E, infatti, i gioielli sono una costante del film. Sembra che raccontino proprio l’essenza dei personaggi. La ricerca dell’eleganza estrema. L’ostentazione dissennata della ricchezza. L’affermazione materiale dello status sociale. Il prezzo e il valore delle coscienze umane.
I gioielli Tiffany sul set di Baz Luhrmann
Aggiungeteci, poi, che i protagonisti del film indossano gioielli Tiffany appositamente creati con la costumista Catherine Martin. Parliamo di una collezione che vale circa 2 milioni di dollari! Un costo e un rischio non da poco, direte. Ma lo scopo del regista è stato proprio quello: la consapevolezza che fossero gioielli veri doveva influenzare il modo di muoversi degli attori.
Per questo è impressionante che tra i diversi gioielli Tiffany, Daisy (Carey Mulligan) indossi una tiara di platino con 25 carati di diamanti e perle come se portasse il mio cerchietto per i capelli delle scuole medie! Stiamo parlando, però, di un gioiello Tiffany che costa quasi 200.000 euro. Le 3 piume di diamanti con la frangia di perle ricordano un po’ i copricapo degli indiani d’America. Ma con una bella sorpresa: si possono staccare e diventare una spilla!
Molto preziosa anche la spilla floreale Tiffany con diamanti bianchi (5.78 ct.) e gialli (0.19): quasi 50.000 euro di gioiello.
Non è da meno in fatto di nonchalance anche l’amica di Daisy, Jordan (Elisabeth Debicki). Oltre agli orecchini chandelier con diamanti, l’anello di platino che indossa in molte scene costa circa 20.000 euro! Un grande onice nero tagliato a cuscino (8.20 ct.) circondato da brillanti incastonati (1.55 ct.), quasi a ricreare le bollicine di champagne. Manco a dirlo: fiumi di Moet & Chandon in tutto il film. Quasi come l’abbondare di fili di perle.
Generalmente ho una certa idiosincrasia per gli uomini che portano gli anelli. Ho trovato, però, commovente che Gatsby (Leonardo Di Caprio) non si stacchi mai dal suo anello d’argento e onice nero. Il sigillo intagliato sulla pietra ha la forma di una margherita. Indovinate un po’? In inglese questo fiore si chiama daisy, come la donna che ama! E non è tutto. Il simbolo della margherita decora ogni angolo della sua enorme casa. Come Daisy condiziona ogni angolo della sua vita.
La collezione di gioielli Tiffany è di alta gioielleria e per questo le è dedicata l’ultima edizione del suo Blue Book. Si tratta del catalogo di vendite di lusso, indirizzato ai pochi danarosi interessati ad acquistare i già celebri modelli.
Per i comuni mortali, in una boutique Tiffany potete trovare una delicata collana di perle in argento con nappa. Certo, ma ognuno sceglie il proprio sogno e i gioielli Tiffany da abbinarci!
Un po’ Daisy un po’ Kardashian
La potenza trascinante dell’amore di Gatsby mi ha inumidito gli occhi, restando senza parole di fronte ad un uomo che si è sentito sposato dal momento in cui ha baciato la sua Daisy. Ma lei mi ha trascinato fuori dallo stato di trance, sussurrando “stupida: è la miglior cosa che una donna possa essere in questo mondo, una bella piccola stupida”.
La Mulligan ha dichiarato che “Oggi Daisy sarebbe una Kardashian”. Povero Gatsby.
E mentre c’è chi sogna di essere Daisy, io auguro a tutte di incontrare il proprio Gatsby. Un uomo che vi guardi come ogni donna vorrebbe essere guardata. E che ricordando quando non c’eravate vi dica “Tu eri sempre presente. In ogni idea. In ogni decisione. E se qualcosa non è di tuo gusto, io la cambierò”.
E se non doveste incontrare il vostro Gatsby, don’t worry: è in corso una class action contro chi realizza film romantici!
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