Che i viaggi siano una passione ormai è chiaro e dopo aver raccontato i diamanti di Amsterdam, i cristalli di Bordeaux, le vetrine preziose di Parigi e le creazioni di Copenhagen, ho avuto finalmente l’occasione di andare a scoprire i gioielli di San Pietroburgo.
Nella mia personale lista dei posti da visitare almeno una volta nella vita, San Pietroburgo ha sempre occupato un posto speciale, complice il fascino di cultura diversa da quella europea.
Pronta ad affrontare lo shock di sentirmi l’unica mediterranea tra stacchi di cosce chilometriche con i capelli biondi, sono partita carica di aspettative per il mio reportage dalla Russia.
I gioielli del Museo Ermitage
Primo giorno a San Pietroburgo, il cielo è plumbeo ma mi attende una tappa obbligata del mio viaggio: il Museo Ermitage nella maestosa Piazza del Palazzo.
E’ come andare a Parigi e non visitare il Louvre, non si può! Il Museo Ermitage è in un sontuoso palazzo barocco che ospita tra le più importanti collezioni d’arte del mondo -più di 3 milioni di opere- e si compone di diversi edifici. Il principale è il Palazzo d’Inverno, nato come residenza imperiale della zarina Elisabetta di Russia, anche se fu completato solo dopo la sua morte nel 1762.
La vera ideatrice del Museo fu, però, Caterina la Grande, che da amante e convinta sostenitrice dell’arte acquistò più di 2.000 dipinti ai quali con il tempo si aggiunsero le donazioni e gli acquisti degli altri sovrani.
Inutile dire che la visita ha richiesto diverse ore per poter apprezzare sale, opere e dettagli, ma è molto emozionante camminare tra maestose stanze un tempo abitate dai Romanov. La vera sorpresa, però, sono stati proprio i gioielli del Museo Ermitage.
Chi si aspettava di vedere beads colorati e decorati per collane e bracciali risalenti addirittura al III-IV secolo A.C.?? Gioielli delle tombe egizie, non so se rendo l’idea!
Trollbeads o Pandora avranno sbirciato tra questi gioielli alla ricerca di qualche idea?!
Le sorprese non sono finite qui visto che nelle bacheche del Museo si possono ammirare meravigliosi orecchini con soggetti animali che testimoniamo la grande abilità orafa egizia, oppure collane dal design folk ancora attualissimi e bracciali che ricordano la collezione Serpenti di Bulgari.
Tra i gioielli esposti anche spille lavorate a mano e fantastiche creazioni con cammei.
L’antica arte dell’incisione e della lavorazione dell’oro ha sempre tanto da insegnare, ecco perché è difficile inventare qualcosa di veramente nuovo rispetto al passato.
Le preziose uova di Fabergè
Tra i gioielli di San Pietroburgo da non perdere assolutamente ci sono le famose uova di Fabergè, esposte nel bellissimo Museo di Fabergè.
Il consiglio è di fare la visita con una guida inglese -pochissime- altrimenti si rischia di perdersi tante spiegazioni interessanti sui singoli pezzi esposti. A dirla tutta a San Pietroburgo viene messa duramente alla prova la possibilità di comunicare quando non ci si muove -come nel mio caso- senza una guida perché pochissimi russi capiscano l’inglese e ancora meno lo parlano!
Il palazzo che ospita il Museo è molto bello, elegante e barocco, con scalinate, stucchi e lampadari che lo rendono anche solo per questo un luogo da visitare.
Per fortuna le uova di Fabergè parlano da sole perché è vietato fare foto nel Museo, quindi sono pochi gli scatti rubati nella sala che le celebra. Consiglio vivamente di non perdere una pagina della storia orafa -e non solo- della Russia degli Zar perché si tratta di uno spettacolo da gustare dal vivo!
Il Museo espone anche il resto della produzione di Fabergè, dall’argenteria cesellata usata dagli Zar e dalle famiglie nobili russe a tanti altri oggetti di uso quotidiano realizzati in oro, in argento, con smalti e pietre preziose.
Anche questi sono gioielli di San Pietroburgo da non perdere perché evidenziano la maestria nella manifattura e la grande arte di cui sono testimonianze.
I gioielli di San Pietroburgo
Tra le cose che più mi hanno colpito di questa città ci sono le sue contraddizioni: si possono ammirare meravigliosi palazzi dall’elegante architettura, ma con vetri sporchi e vecchie tende alle finestre, quasi fossero abbandonati a se stessi. Nei ristoranti si incontrano uomini e donne vestite alla moda (occidentale), ma per strada sembra che il tempo si sia fermato tra gli anni ’80-’90 e che la gente cerchi di sbarcare il lunario.
I gioielli raccontano la cultura di un luogo e di un popolo e la cosa sorprendente è che a San Pietroburgo non è facilissimo trovare una gioielleria. A parte alcune boutique mono-brand, come il Palazzo Cartier che affaccia su un canale del fiume Neva, oppure i corner dei grandi marchi della gioielleria internazionale nei centri commerciali super chic, c’è poco altro di prezioso nella zona centrale della città.
Generalmente sono portata a osservare i gioielli indossati dalle persone che incontro: è un modo per capire la personalità, la storia e i gusti di chi ho di fronte. Ecco, le donne russe che si incontrano più comunemente indossano micro gioielleria in oro giallo tendenzialmente piccoli orecchini, collanine sottilissime, ciondolini e poco altro. Nella maggior parte dei casi è oreficeria datata -direi agè– magari regali per grandi occasioni oppure tramandati da nonne o vecchie zie. Roba che nelle nostre gioiellerie è possibile ancora trovare nei cassetti a prendere polvere da tempo, ma tanto tempo.
Come in ogni Paese in cui il benessere è un lusso per pochi, il discorso cambia completamente per l’upper class, quella che può permettersi di andare in uno di quei centri commerciali super trendy in cui tutto è assolutamente griffato, gioielli compresi!
I tesori dorati russi
Se i gioielli di San Pietroburgo non colpiscono particolarmente, la città riserva angoli di storia in cui l’oro fa da padrone. Da non perdere le grandi cascate al Palazzo di Perterhof: statue dorate che creano un fantastico spettacolo di acqua.
Consiglio di andarci, non è molto lontano dalla città ed ha meravigliosi giardini che arrivano ad affacciarsi fino al Mare (Baltico!).
Dentro San Pietroburgo, invece, è assolutamente imperdibile la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, eretta sul luogo dove venne ucciso in un attentato lo zar Alessandro II di Russia nel 1881. E’ completamente diversa da tutte le altre chiese della città, per la maggior parte barocche: qui si può ammirare l’arte architettonica russa!
La vista delle pareti totalmente decorate con oltre 7.000 mq di mosaici rappresentanti scene bibliche -i più grandi del mondo, anche della Basilica di San Marco a Venezia- è un’esperienza di indescrivibile intensità. Ecco, al pari della Sagrada Familia di Barcellona è uno di quei patrimoni che sai che non potrai vedere in nessun altro luogo, alla faccia della globalizzazione!
Questa Chiesa è uno dei gioielli di San Pietroburgo più belli che abbia visto, anche se devo ammettere di essermi emozionata molto anche al Teatro Mariinskij, complice anche l’aver assistito alla grande opera di Amadeus Mozart Don Giovanni.
Una curiosità per chi temesse lo shock da figona russa: se per capire come diventerà una figlia basta guardarne la madre, in Russia si assiste a una vera mutazione genetica dopo i 25 anni per cui le 2 donne non sembrano neanche parenti!
Allora, San Pietroburgo l’ho vista, suggerimenti per il prossimo viaggio??
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