Spenti i riflettori del Festival di Cannes 2015 senza che i registi italiani in concorso abbiano conquistato una Palma, in questi giorni si moltiplicano pareri, commenti e curiosità sulla pellicola di Paolo Sorrentino. Così ho deciso di dare la mia personale prospettiva sul film e parlare dei gioielli di Youth. Ebbene sì, tra critici cinematografici e criticoni, scelgo comunque di parlare di qualcosa che conosco -i gioielli- dopo aver visto uno dei film più attesi degli ultimi tempi.
Il film di Paolo Sorrentino
Non ho intenzione di svelare la trama della pellicola di Paolo Sorrentino perché qualcuno può ancora nutrire la curiosità di vederlo, e quindi cercherò di trattenere i commenti che possono spingere a preferire una bella passeggiata all’aria aperta, magari in un parco in cui il concetto di gioventù e di vecchiaia determina forse meno angoscia.
Ci tengo, però, a dire che sono 2 le cose che mi hanno colpito: la fotografia e i personaggi femminili.
La fotografia mi ha riportato indietro nel tempo, quando con la mia famiglia andavamo in vacanza in montagna, un viaggio lungo ma che ci lasciava immergere nella natura. Certo, all’epoca fanghi, bagni turchi, massaggi e massoterapie non sapevo neanche cosa fossero, per fortuna ho compensato ampiamente negli ultimi anni!
I personaggi femminili, invece, mi hanno colpito per la caratterizzazione molto forte, più di quanto non accada per le figure maschili.
Da Michael Caine ad Harvey Keitel passando per Paul Dano e Maradona, gli uomini di Sorrentino non solo non brillano in alcun modo, ma ricalcano anche cliché ampiamente noti della debolezza maschile, non riuscendo a splendere di luce propria.
Veniamo alle donne, che sono interessanti anche con le lacrime e un pragmatismo esasperato. Donne che sono meravigliosamente belle anche quando non hanno il lato B o le super-bombe di Madalina Ghenea, attributi che qualcuno potrebbe considerare i veri gioielli di Youth visto il clamore mediatico del nudo dell’attrice nel film.
Eppure anche a Paolo Sorrentino piace sognare una Miss Universo che non sia solo bella, formosa e con un tacco 12 mozzafiato, ma che mostra di essere anche intelligente, arguta e pertinente. Questi sì che possono essere considerati degli autentici gioielli e se dovessero appartenere anche ad un uomo non ci offenderemmo!
I preziosi gioielli di Youth
Arrivati a questo punto parliamo dei gioielli di Youth in senso stretto. Cominciamo.
Jane Fonda interpreta una famosa attrice del cinema -Brenda Morel- molto determinata e che non fa sconti quando si tratta di chiamare le cose con il loro nome.
In pieno stile da star-system, nella scena con il regista Mick -Harvey Keitel- Brenda indossa una lunga collana a più giri in oro giallo, grandi orecchini tra la folta chioma bionda -un po’ Marylin un po’ agé- e anelli maxi con pietra colorata. Il tutto abbinato ad un outfit giallo e a un trucco da vecchia diva del cinema.
Che dire, le regole del galateo dei gioielli sembrano superate dall’abbondanza di oggetti preziosi, ma è quel voler sfoggiare la propria cassaforte tipico di una persona venuta dal nulla e diventata poi famosa. La scelta dei gioielli da indossare esprime, come dico sempre, la propria personalità e in questo caso l’eccesso è assunto come status symbol di un’attrice che sente di essere arrivata e di poter, finalmente, scegliere e dire di no. Come all’amico regista Mick, che però non la prende troppo bene.
Mentre Jane Fonda appare solo in un paio di scene, Rachel Weisz è un personaggio femminile che accompagna un po’ tutta la pellicola.
Lena Ballinger è un personaggio dallo stile molto sobrio, direi quasi monacale rispetto a Brenda. E’ la figlia di un famoso direttore d’orchestra -di cui fa l’assistente- e per lei i gioielli di Youth sono very minimal, molto discreti al punto da notarsi a stento. A parte un ciondolo e un paio di orecchini non c’è molto altro da vedere.
Eppure Lena è una di quelle donne dalla bellezza talmente pulita che bastano un paio di orecchini solitari di diamanti bianchi per incorniciarne il volto. Semplicemente splendida, anche nella sua profonda sofferenza e ancora di più nel riscatto della sua giovinezza.
Ovviamente quando parlo di orecchini con brillanti non intendo avallare la ricostruzione storica del personaggio di Maradona, uno dei tristi tributi di Sorrentino al passaggio da quello che fu a quello che è, uno sbiadito e affannato ricordo di un tempo e un campo da gioco lontani.
Che tu sia Maradona oppure Ronaldo il discorso non cambia, i gioielli da uomo ammessi restano pochi e di certo tra questi non ricordo che rientrino i diamanti all’orecchio. Eppure c’è qualcuno che fa orecchio da mercante!
I più sorprendenti gioielli di Youth sono sicuramente quelli della soprano Sumi Jo, che interpreta se stessa nella pellicola. Per la sua performance davanti alla Regina d’Inghilterra la cantante indossa un collier con diamanti e rubini in completo con gli orecchini, abbinato allo sfavillante red-outfit. Una scelta elegantissima senza ombra di dubbio, i rubini sono pietre preziose super chic e decisamente adatte ad una serata all’Opera. Ottima scelta!
Per dovere di cronaca preciso che non è necessario un total-look rosso per abbinare i rubini, sono splendidi anche con abiti scuri per esempio. Ecco, magari li eviterei con un abbigliamento rosa shocking, ma solo perché preferisco il bon-ton all’eccesso.
La giovinezza che fu
Tra tutti i personaggi che tristemente e stancamente tratteggia Paolo Sorrentino forse la più malinconica è proprio la baby-prostituta. Il regista non l’ha pensata con alcuno dei gioielli di Youth addosso, in realtà pare che per lei non sia avanzato neanche l’anagrafica giovinezza, se non fosse per quella madre che l’accompagna mestamente a prendere servizio tra vecchi e disperati.
Io non sono una critica cinematografica sia chiaro, e confesso che dei film -come dei libri e non solo- conservo non una memoria storica quanto una memoria emozionale.
Chissà cosa ricorderò di questo film tra qualche anno, spero non solo un profondo senso di stanchezza.
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