Mi è già capitato di andare in una boutique Gucci per studiare i gioielli della Collezione Diamantissima del marchio fiorentino, ma questa volta mi ha incuriosita la grande campagna pubblicitaria messa in campo dal brand negli ultimi mesi e ho deciso di dedicarmi alla linea dei gioielli Gucci argento.
Le linee dei gioielli Gucci argento
La prima cosa che mi balza agli occhi osservando i gioielli Gucci argento è l’eterogeneità delle linee proposte: tanti modelli diversi tra loro, tante forme e soggetti la cui ispirazione non è sempre molto chiara.
Insomma, un mix di motivi e disegni che probabilmente si è sovrapposto con il passare del tempo, ma che purtroppo crea l’effetto di una confusa identità di stile.
La frastagliata offerta commerciale evidenzia che Gucci non abbia una tradizione nel campo della gioielleria così come la mancata conoscenza di uno dei capisaldi della produzione di preziosi: realizzare modelli che siano immediatamente associabili ad un marchio. Per riuscire in questo importante obiettivo i gioielli devono possedere, però, una chiara e forte identità facilmente identificabile da parte del pubblico.
Nel caso dei gioielli Gucci argento questa immediata associazione al brand è possibile -forse- solo per quei modelli che si collegano in modo più evidente a soggetti iconici della maison, come per esempio il morsetto della staffa nel ciondolo con collana Horsebit (€ 690), l’intreccio delle due G nell’anello a fascia (€ 240) oppure il motivo a bamboo negli orecchini a cerchio (€ 375).
Per noi donne appassionate di borse e per chi, come la sottoscritta, ha la fortuna di possederne almeno una, questi sono disegni ben noti, per i quali siamo disposte a spendere -o a far spendere- cifre a volte anche da capogiro.
Gucci non ha fatto altro che usare disegni già presenti nel suo archivio della pelletteria e mutuarli nei suoi gioielli, sfruttandone la riconoscibilità: sforzo zero, risultato massimo.
Come ho già detto per i gioielli Gucci usati nel film American Hustle, il grande merito è stato quello di farci collegare subito il motivo del morsetto della staffa da equitazione al suo marchio, anche se in realtà nel mondo dei gioielli questo disegno era usato da tanti orafi già negli anni ’70. Non ha inventato nulla, quindi, ma lo ha reso famoso in tutto il mondo, questo va riconosciuto a Mr. Gucci!
Sugli altri disegni dei gioielli Gucci argento ho una serie di domande alle quali mi piacerebbe tanto che Mr. Gucci rispondesse. Per esempio, gli orecchini a cuore (€ 140) o il bracciale con catena boule e ciondoli (€ 260) non ricordano un po’ (tanto) alcuni gioielli iconici di Tiffany?
Per non parlare del fatto che sto ancora cercando di capire il senso estetico del bracciale con le mani (€ 690) e della collana con ciondolo a forma di uccello che tiene una perla finta in bocca (€ 350).
I prezzi dei gioielli Gucci
Come già ho detto per i gioielli in oro, anche in questo caso i prezzi dei gioielli Gucci argento colpiscono forse più dei modelli stessi!
Prendiamo, per esempio, un modello iconico come il bracciale semi-rigido Horsebit: costa ben € 1.400, cifra considerevole se si parla di un semplice gioiello in argento che purtroppo non ha né un design particolare né una manifattura complessa.
Dirò di più: Gucci nella sua Collezione Horsebit evidenzia il limite di non appartenere sostanzialmente al settore dei preziosi perché non è pensabile usare lo stesso identico disegno per un’intera linea! Ciò che può andare bene per realizzare un bracciale, magari non è adatto a diventare un ciondolo o un anello.
Non è un caso se realizzare gioielli è un’arte, dietro la quale c’è e deve esserci ricerca di alto design e studiata maestria nella realizzazione manifatturiera: sono questi elementi che contribuiscono a dare preziosità all’oggetto e a giustificarne il prezzo, insieme ovviamente a materiali che costituiscono il valore intrinseco di un gioiello!
Gucci mette in campo tutte queste sue qualità nel realizzare borse -e spesso anche scarpe- esprimendo tutta l’innovatività dei suoi modelli, la qualità dei materiali e il grande contenuto estetico dei suoi prodotti. Tutto questo contribuisce a giustificare l’alta fascia di prezzo delle sue linee, ma in questo caso lo capisco.
Non capisco, invece, come riuscire a giustificare i costi dei gioielli Gucci argento, come mi era già successo per quelli in oro.
Con tutta la tradizione storica del Made in Italy che caratterizza il settore dei meravigliosi gioielli che il nostro Paese continua a produrre, possiamo mai pensare che apporre una semplice “G” basti a fare di un oggetto un gioiello prezioso?
A me quella “G” piace, intendiamoci, e visto che il mese prossimo è il compleanno di Molù mi rendo assolutamente disponibile a riceverne in regalo anche in quantità decisamente copiosa.
Ma i gioielli, please, sono un’altra storia, completamente diversa! E’ per questo che spero che in futuro, se Gucci intenderà proseguire nella loro produzione, riesca a stupirci e conquistarci come è riuscito a fare nei suoi settori di appartenenza!
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Direi che questi gioielli sono sicuramente originali, con linee semplici e niente di esagerato veramente belli.
Concordo assolutamente sulla semplicità e sobrietà delle linee di gioielli Gucci, ma sul piano dell’originalitá la storia dell’oreficeria italiana ci insegna che si tratta di motivi già ben noti…